Gli strumenti di Leonardo

Esempi di strumenti leonardeschi esposti alla mostra "Leonardo3", piazza della Scala, Milano

Gli appunti di Leonardo contengono numerosissimi disegni per strumenti musicali, per lo più da battaglia o da spettacolo. Alcuni strumenti presentano caratteristiche estremamente interessanti, che di seguito spiegherò.

Purtroppo non esiste invece alcun disegno né descrizione della lira donata a Ludovico il Moro.

La lira d'argento

Avvenne che morto Giovan Galeazzo duca di Milano e creato Lodovico Sforza nel grado medesimo l’anno 1494, fu condotto a Milano con gran riputazione Lionardo al Duca, il quale molto si dilettava del suono de la lira, perché sonasse: e Lionardo portò quello strumento, ch’egli aveva di sua mano fabricato d’argento gran parte in forma d’un teschio di cavallo, cosa bizzarra e nuova, acciò ché l’armonia fosse con maggior tuba e più sonora di voce, laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare. 

Giorgio Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)

Lo strumento donato a Ludovico il Moro (non certo nel 1494, come scrive Vasari, ma più probabilmente nel 1482) era quasi sicuramente una lira da braccio, uno strumento ad arco simile alla nostra viola ma dotato anche di due corde “non tastate”, cioè dal tono non modificabile tramite la pressione delle dita. 

Bartolomeo da Montagna, Lira da braccio, particolare della Madonna in trono con il bambino e santi (da Wikipedia)

Ricostruzione di lira da braccio quattrocentesca nel Museo del violino di Cremona.

Non abbiamo altre notizie sullo strumento di Leonardo, né sappiamo che fine abbia fatto. 

Purtroppo tra gli infiniti disegni del Maestro, non ce n'è alcuno che richiami la lira. Il più simile è quello sotto riportato (dal codice Ashburnham 1875), che però rappresenta certamente uno strumento a corde pizzicate, e non a corde strofinate mediante un archetto, come è molto probabile fosse la lira d'argento. Si tratta inoltre verosimilmente di uno strumento per coreografie di feste, non destinato ad un uso effettivo, o di una fantasia basata sull'unione di elementi diversi, in cui comunque non è utilizzato un teschio di cavallo...

 

Per quanto riguarda la lira di Ludovico il Moro, possiamo solo ipotizzare il suo aspetto, che secondo la maggior parte degli esperti, per ragioni di acustica e tecnica musicale, doveva essere più simile a quello di una lira consueta che non a quello di un effettivo teschio equino, come lo immagino invece io nel mio romanzo. Soprattutto, è improbabile che fosse in argento massiccio (più facilmente era rivestito in foglia d'argento). Tuttavia, Leonardo era uomo capace  di stupire oltre ogni limite...

Ecco alcuni esempi di ricostruzioni moderne, alcune molto fantasiose, tutte interessanti:

Lira realizzata dal liutaio fiorentino Fabio Chiari, illustrata in una puntata di Superquark del 2010 ed esposta in occasione del Concorso Internazionale di liuteria di Sesto Fiorentino.

http://www.manetti.com/2017/05/02/concorso-internazionale-di-liuteria-sesto-fiorentino/

http://www.fabiochiariliutaio.com/lira_leonardo/lira_di_leonardo_2.html

https://www.youtube.com/watch?v=dvVsbyRC0yE

Lira di Leonardo ricostruita dal liutaio cremonese Giorgio Scolari, con la consulenza storica di Simone Vignato e acustica del fisico Andrea Iorio

http://www.medioevo.org/ensembleadelchis/chisiamo/vignato.html

Due lire da braccio e una lira da gamba in argento ricostruite per la mostra "Leonardo3" a Milano, piazza della Scala.

http://www.leonardo3.net/it/l3-works/macchine/1471-lira-dargento.html

La lira ricostruita dal liutaio Michele Sangineto esposta alla Mostra: "Leonardo da Vinci: gli strumenti musicali di un genio", dall'8/12/18 al 31/01/19 a Catanzaro

https://www.arte.it/leonardo/mostra/leonardo-da-vinci-gli-strumenti-di-un-genio-59129

Altri strumenti musicali

Anche gli altri strumenti musicali di invenzione leonardesca citati nel libro sono stati veramente ideati dal grande maestro. Di molti strumenti da lui disegnati, ma non realizzati o perlomeno non conservati, è stata effettuata in tempi recenti la ricostruzione ipotetica  e alcuni sono usati anche in concerto (molti di questi strumenti sono attualmente (2019) visibili alla mostra Leonardo3 Museum in piazza della Scala a Milano).

In alcuni casi si tratta di oggetti di scena, in altri di strumenti di uso comune, migliorati in alcuni aspetti; ma i più interessanti sono sicuramente gli strumenti di nuova invenzione, quasi sempre miranti proprio a superare le due "malattie" della musica, la durata effimera e la noia della ripetizione: insomma strumenti che nascono per eliminare le pause o per creare una musica continua e potenzialmente infinita. Di seguito vediamo gli esempi più interessanti.

La viola organista

Disegno per viola organista, Manoscritto H, 1488-89 (da Wikipedia)

Si tratta di uno strumento molto complesso, dall'aspetto simile a quello di un clavicembalo ma completamente diverso nel funzionamento, che ricorda piuttosto quello della Ghironda, strumento allora piuttosto diffuso, e che anticipa il Geigenwerk, strumento il cui primo esempio noto realizzato risale al 1575 ad opera di Hans Haiden. 

Geigenwerk del 1625, strumento di Raymundo Truchado conservato al MIM di Bruxelles 

 

Dagli otto disegni di Leonardo identificati come pertinenti alla viola organista, capiamo che doveva presentare una serie di corde azionate da tasti. I tasti si possono suonare anche contemporaneamente, producendo delle armonie (e questa è la novità rispetto alla Ghironda); premendo il tasto, le corde si abbassano fino ad entrare in contatto con una cinghia oppure una serie di cilindri rotanti, azionati da una manovella, che le sfregano. Il suono, ottenuto per frizione, è perciò simile a quello di uno strumento ad arco, ma con la possibilità di avere una sovrapposizione di suoni di effetto quasi orchestrale.

https://it.wikipedia.org/wiki/Viola_organista

https://www.google.com/search?q=Leonardo+viola+organista&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiHu8yAz_3jAhUSsXEKHbABBUcQ_AUIEigC&biw=1536&bih=674#imgrc=_a06RhMrp8xyDM:

https://www.leonardodavinci-italy.it/viola-organista

Realizzazioni di strumenti ispirati alla viola organista, ma in realtà più simili al Geigenwerk, sono state effettuate da diversi costruttori, come il polacco Slawomir Zubrzycki e il giapponese Akio Obuchi e sono usate anche in concerto.

http://www.qualbuonvento.com/it/articoli/cultura/musica/leonardo-e-la-viola-organista/3849

La viola organista (Geigenwerk) di Slawomir Zubrzycki

La viola organista ricostruita da Michele Sangineto per la mostra "Leonardo da Vinci. Gli strumenti musicali di un genio", Catanzaro. In questo caso viene utilizzata una cinghia scorrevole.

La clavi-viola

Studi per strumento musicale, Foglio 93r del Codice Atlantico, proprietà della Biblioteca Ambrosiana di Milano

Un altro strumento piuttosto complesso, che non si sa se sia mai stato realizzato da Leonardo, è quello descritto in alcuni schizzi del Codice Atlantico conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Anche in questo caso, come nel caso della viola organista, il suono viene prodotto mediante sfregamento: una serie di corde azionate da tasti toccano infatti un nastro di crini di cavallo in rotazione. Lo strumento tuttavia è pensato in modo da poter essere utilizzato da un suonatore che cammina, attraverso un meccanismo che collega il nastro con le gambe del musicista, che lo mettono in movimento. Lo strumento è trasportato dal suonatore mediante un imbrago. E' probabile che fosse previsto il suo utilizzo durante cortei e spettacoli. 

https://it.wikipedia.org/wiki/Clavi-viola

Foglio leonardesco con indicazioni per il funzionamento della clavi-viola (immagine rovesciata specularmente per permettere la lettura dello scritto)

Anche di questo strumento sono stati fatti studi e riproduzioni, la prima funzionante nel 2010 da parte di Edoardo Zanon (studioso), Marco Minnozzi (liutaio) e Pino Zampiga (artigiano). E' esposta attualmente (2019) presso la mostra Leonardo3 a Milano.

Il can(n)one musicale

Foglio con disegni per vari strumenti musicali, tra cui il cosiddetto "canone o cannone musicale" (Codice Arundel 263, c.136 r) 

Il canone musicale, detto anche cannone per la sua forma particolare, è uno strumento meccanico relativamente semplice, ma interessante in quanto chiara espressione del desiderio di Leonardo di creare una musica continua, tendenzialmente infinita. Viene descritto da Leonardo come "una rota di m channe ad uso di tabelle, chon un circul musicale detto canone che si canta a quattro, e ciascun cantore canta tutta la rota, e po' fo io qui una rota con quattro denti che ogni dente per se fa servizio d'un cantore".

In pratica si tratta di un ventaglio circolare di canne che, percosse, producono un suono diverso per le loro diverse dimensioni. Al centro si trova una ruota con delle punte che, girando, toccano le canne in momenti successivi, creando un canone musicale, ovvero una composizione armonica composta dalle sovrapposizioni della stessa melodia ripetuta (come in Fra Martino campanaro, per intenderci). La ruota, collegata a un ingranaggio, può girare all'infinito e produrre perciò una musica infinita.

Anche di questo strumento sono state effettuate ricostruzioni, in questo caso probabilmente molto fedeli all'idea leonardesca.

Can(n)one musicale ricostruito da Edoardo Zanon per la mostra "Il mondo di Leonardo" ed esposta attualmente (2019) alla mostra "Leonardo3"

Il tamburo meccanico

Disegno leonardesco con tambuto meccanico, Codice Atlantico, foglio 837

Questo interessante disegno riunisce due interessi di Leonardo: quello per gli strumenti musicali e quello per le macchine da guerra. Si tratta infatti di un enorme tamburo da guerra, utilizzato per dare il tempo durante la marcia e gli attacchi dell'esercito. E' azionato meccanicamente da una serie di cilindri dentati che mettono in movimento i martelletti che a loro volta percuotono il tamburo.

Per ulteriori informazioni circa gli strumenti di Leonardo puoi consultare anche:

https://www.blogfoolk.com/2014/06/edoardo-zanon-il-mondo-di-leonardo-da_19.html

https://it.scribd.com/document/163529052/Solving-a-Musical-Puzzle-by-Leonardo-da-Vinci