I luoghi del romanzo

Firenze

"Firenze si estendeva, apparentemente tranquilla, davanti agli occhi dei due uomini affacciati alla loggia della villa di Careggi. (...) Oltre il frutteto in leggero declivio e il boschetto di alberi selvatici, si intravvedevano le mura della città e la sua distesa di tetti rossi trapunta di torri e campanili e dominata dalla possente mole della cupola del duomo (...). Di fronte, dall'altra parte dell'Arno, nella tersa aria della limpida giornata autunnale, riuscivano a individuare in lontananza il palazzo Pitti, la bella facciata romanica di San Miniato al Monte e le verdi colline di Arcetri, San Gaggio e Bellosguardo, punteggiate qua e là di ville e di chiese."

 

Forlì

"Caterina uscì a grandi falcate dalla sala superiore del mastio e, sollevata la veste fino a far vedere i polpacci sodi e torniti, salì sui bastioni della Rocca, con l'ambasciatore ansimante che faticava a tenerle il passo. Si affacciò a guardare oltre il fossato, dalla parte del rivellino vecchio.

«Da un momento all'altro da lì potrebbe spuntare il gonfalone rosso di San Marco!» 

 

Roma

"Roma, amata e odiata. Roma, luogo di speranze e disillusioni, di miraggi e di dura realtà quotidiana, di amicizia, d'amore e... di peccato.

Michelangelo guardava le medesime strade del giorno in cui, per la prima volta, aveva superato la Porta del Popolo ed era entrato in un mondo nuovo, pieno di promesse e di insidie."

 

 

Urbino

"Cesare accarezzò con lo sguardo le linee eleganti delle arcate del cortile, i ricchi fogliami dei capitelli compositi, le armoniose geometrie delle finestre, il delicato contrasto cromatico del laterizio rosato sul bianco delle cornici in marmo: era forse il palazzo più bello d'Italia, scrigno di tesori d'arte di inestimabile valore, e ora era suo!"

 

Bologna

"Eccoti qui! Come avevo profetizzato al nostro amico Giovan Francesco, non è stato difficile trovarti, esclamò allegramente Filippo rivolto al giovane Michelangelo, piazzato a gambe larghe, immobile, davanti al portale di San Petronio. Tutto intorno, i pochi passanti, stretti nei loro mantelli, nel tentativo di ripararsi dal vento insidioso e dai radi fiocchi di neve che scendevano vorticando da un triste cielo bigio, attraversavano a passo spedito la piazza davanti all'imponente basilica."